UN PO’ DI STORIA
In
passato la trasmissione della manovra avveniva per mezzo di cavi. La
ruota del timone manovrava un cilindro su cui erano avvolti diversi giri di
cavo, i cui due capi andavano fino a poppa dove erano fissati alle due
estremità di una barra trasversale del timone. Questo
consentiva di applicare una forza maggiore e con più precisione. Inoltre il
riporto del comando del timone in cabina di manovra consente la condotta a
vista. Il
metodo usato successivamente al sistema a cavi (frenelli) è quello
oleodinamico, in cui la ruota del timone aziona un servosistema idraulico che
amplifica la forza e la trasmette sotto forma di pressione ad uno stantuffo
agente sul timone.
IL TIMONE
A CODA DI PESCE
Il
timone a coda di pesce è un timone progettato in tale concezione per utilizzare
efficacemente il flusso di scorrimento delle eliche per l'azione del timone e
caratterizzato dal fatto di avere una sezione a croce orizzontale a forma di
pesce, piastre superiori e inferiori, ottimizzata l'altezza e la lunghezza del
timone ed essere Così disposti che il timone può essere girato fino a 70 gradi
di angolo del timone, pari a quello dei timoni convenzionali.
Timone
con pignone inferiore
Timone
a sospensione
Timone
marinaro
Le
particolari esigenze operative dell’impianto obbligano alla scelta di una pompa
che assicuri una portata variabile utilizzando la potenza fornita, a velocità
praticamente costante, all’albero del motore primo. Per tale motivo la pompa
volumetrica non può che essere del tipo a pistoni (lineare), poiché le altre
tipologie di pompe non garantiscono la stessa flessibilità di portata da valori
quasi nulli a valori alti. La
pompa deve combinare una camera di lavoro volumetrica lineare a portata
variabile con il moto rotatorio del motore. Tali vincoli progettuali obbligano
all’uso di una pompa multi–cilindro, quella con cilindri disposti radialmente
rispetto all’asse di rotazione (detta a pistoni radiali, pompa “Hele Shaw”).
Sulle timonerie moderne sia a palmole che a torchi questa pompa non è più
utilizzata, in sostituzione è installata una pompa volumetrica a portata fissa
con distributore a tre vie per comandare i cilindri/palmole in un verso o
nell’altro. Relativamente
alla pompa Hele Shaw vanno osservati i seguenti elementi: la cassa rotante
esterna porta incernierati i pistoni; il corpo rotante interno porta i
cilindri; i condotti di mandata e di aspirazione sono assiali (ortogonali al
piano dei cilindri); spostando le casse rispetto all’albero (orizzontalmente) i
pistoni aspirano in metà circonferenza e danno pressione sull’altra metà. In
entrambi i casi la parte della pompa in moto rotatorio deve continuare a girare
alla velocità impressa dal motore anche a vuoto, pronta per generare la portata
alla pressione richiesta.
POMPA “JANNEY”
Altro
tipo di pompa idraulica a portata variabile utilizzata in impianti più datati è
quella a pistoni assiali dove i pistoni si muovono assialmente rispetto alla
precedente. La pompa in questione è la pompa Janney dove vanno messi in
evidenza i seguenti elementi: la cassa ha un fondo con aperture a lunetta,
l’albero porta in rotazione la cassa pistoni (piatto) che grazie ad uno snodo
può anche essere inclinata attorno ad un asse orizzontale; alla cassa pistoni
sono incernierate le bielle che portano all’altra estremità i pistoni
alloggiati in una cassa cilindri che ruota assieme all’albero; il singolo
pistone per metà della circonferenza aspira da una lunetta e per l’altra metà
manda l’olio in pressione attraverso l’altra; il circuito esterno di aspirazione
e mandata fa capo alle due lunette; i pistoni sono in numero sufficiente da
generare una portata pressoché omogenea ed in numero dispari per ottenere sempre
un pistone in azione (usualmente 9 o 11). Orientando diversamente il piatto si
ottiene portata in direzioni opposte, mentre quando esso è posto ortogonalmente
all’asse di rotazione la pompa non dà portata, vanno osservati poi i circuiti
di riempimento, lubrificazione e asservimento.
Osserviamo
come funziona il sistema con una pompa a portata fissa. Viene montata una elettrovalvola a tre
vie con comandi elettrici e manuali e con ritorno a molla. In pratica il
segnale inviato dalla plancia va ad eccitare una delle due bobine (dipende
dalla direzione impartita al timone) facendo scorrere la spola all’interno
della valvola e deviando l’olio in pressione o alla porta B (dritta) o alla
porta A (sinistra). Se non c’è nessun segnale nessuna delle due bobine è
eccitata per cui la spola resta al centro facendo ricircolare l’olio che la
pompa invia di continuo al circuito.
In questa animazione voglio
mostrare in un modo un pò elementare, il flusso che si viene a creare durante
il funzionamento della macchina del timone. La timoneria è di tipo
elettroidraulica a torchi nel numero di 4 attuatori. Sono presenti due pompe
idrauliche che, attraverso un distributore oleodinamico, inviano l’olio agli
attuatori a seconda dell’ordine dato. Oltre alle pompe sono visibili le servo
pump che vanno a comandare sia le valvole automatiche di isolazione che quelle
di by pass. E’ presente il control box dove arriva il segnale dal ponte che poi
viene inviato ai distributori oleodinamici. In ultimo è presente anche il
trasmettitore di segnale della posizione (potentiometer) del timone, il segnale
tornerà alla control box per essere confrontato con quello inviato dal ponte
(differenziale) in modo da continuare o arrestare l’invio dell’olio agli
attuatori.
Prima della messa in moto del sistema
occorre sempre controllare il livello dell’olio delle casse servizio delle due
pompe.
Nell’animazione è consigliato anche il
controllo delle valvole di isolazione, in genere non vanno toccate tranne in
caso di necessità.
Importante
la presenza di lubrificante, in genere grasso, nel contenitore adibito alla
lubrificazione dell’impianto quando è in movimento. In impianti datati tale
impianto era manuale e durante il servizio di guardia e di ispezione era
necessario utilizzarlo per ingrassare tutti i punti da lubrificare.In ultimo un controllo agli avviatori che
di norma resteranno sempre alimentati con i comandi in remoto.
In quest’animazione i comandi sono in locale per meglio comprenderne il
funzionamento.
Verrà messa in moto la pompa n° 1 che,
attraverso la servo pompa associata, verranno messe in posizione giusta le
valvole di by pass in modo che l’olio possa giungere agli attuatori.
Nell’animazione
viene evidenziato il distributore oleodinamico onde a indicare che si resta in
attesa di un ordine dal ponte.
Dal ponte verrà impartito un comando per
muovere il timone verso sinistra (P). Il segnale giunge alla control box che
invia un segnale elettrico al distributore oleodinamico della pompa in moto (n°
1). Il distributore provvederà a spostare la sua spola interna mettendo in
comunicazione le linee olio in pressione che alimentano gli attuatori in modo
da ruotare il timone dei gradi impartiti. Il potenziometro leggerà
costantemente il segnale di rotazione e quando la posizione del timone è quella
giusta, verrà generato nella control box un segnale che mette a riposo il
distributore oleodinamico. Dal ponte verrà impartito un segnale per ruotare il
timone a dritta, dalla control box verrà impartito un segnale elettrico al
distributore oleodinamico che sposterà la spola in modo da inviare l’olio agli
attuatori in modo da ruotare il timone a dritta. Alla fine il distributore
oleodinamico verrà posto a riposo fino a nuovo ordine dal ponte.
Verrà mostrata adesso la condizione in
cui vi è l’intervento delle valvole di isolazione a causa di una perdita di
olio su una linea. Il livello olio nella relativa cassa servizio scende fino ad
attivare l’allarme e all’arresto della pompa. Le valvole di isolazione si
sposteranno in posizione di sicurezza come pure le valvole di by pass.
In automatico partirà la pompa n° 2 che
era in stand by per riposizionare il timone. Si
dovrà provvedere al ripristino dell’impianto eliminando la perdita e
ripristinando il livello olio nella cassa servizio e comunicare in plancia
dell’emergenza.
Occorrerà adesso agire sul distributore
oleodinamico in modalità emergenza ripressurizzando il circuito eliminando
l’avaria.
Ovvio
che nella realtà la procedura è molto più lunga e delicata, ci saranno
operazioni di spurgo dell’aria entrata nel circuito.
TIMONERIA A PALMOLE – VALVOLE DI BLOCCO
L’attuatore è equipaggiato con valvole
automatiche di blocco.
Se c’è una caduta di pressione dell’olio
dovuta ad una probabile perdita esterna all’attuatore, le valvole di blocco si
chiuderanno automaticamente e tengono intatto l’attuatore per farlo proseguire
nel suo lavoro con la pompa di riserva. Le valvole di blocco montate
sull’attuatore consistono in un corpo ove sono connessi entrambi i tubi del
sistema idraulico. Tra l’entrata e l’uscita olio c’è un pistone pilota che
gestisce le molle che tengono chiuse le valvole. Nell’animazione a lato la pressione
dell’olio proveniente dalla pompa apre entrambi le valvole di blocco.
TIMONERIA A PALMOLE – VALVOLE DI SICUREZZA
Se la pressione aumenta al massimo valore
che corrisponde alla pressione di apertura della valvola pilota 1, la valvola principale a molla 4 sarà spinta oltre la sua pressione
aprendo il passaggio dell’olio.
TIMONERIA A PALMOLE – VALVOLA DI CONTROLLO
Approssimativamente dopo un secondo, la
valvola di controllo 3 è mossa a fine posizione. Il flusso
dell’olio proveniente dalla pompa ha il passaggio libero dal canale 1 al tubo B azionando l’attuatore.Il ritorno dell’olio dall’attuatore entra
nel tubo A e ha libero passaggio al canale 2 e ritorna all’aspirazione della pompa.
Come per la timoneria a torchi, con la
presente animazione diamo un’occhiata all’impianto in cui compaiono grosso modo
gli stessi macchinari:
Due
pompe oleodinamiche con relativi distributori oleodinamici e casse servizio
olio. La control box con il trasmettitore di posizione del timone
Questa volta metteremo in moto la pompa
n° 2 prima di aver controllato il livello olio della relativa cassa servizio.
La valvola di isolazione relativo al
circuito si posizionerà in modo da permettere il flusso dell’olio in pressione
alla macchina
Dal ponte verrà impartito un comando di
30° a sinistra (P), comando che attraverso la control box verrà inviato al
distributore oleodinamico della pompa che provvederà ad inviare olio alle
palmole interessate facendo ruotare il timone nella direzione desiderata
riponendolo a riposo una volta raggiunta la posizione.
Si simula adesso una perdita di olio
sulla linea della pompa n° 2 che è in moto fino a far intervenire il
livellostato del serbatoio olio. Si fermerà la pompa n° 2, la
valvola di isolazione si posizionerà in sicurezza, partirà la pompa n° 1 e il
timone verrà riportato nella posizione prevista. Avvisare il ponte dell’avaria.
Una volta eliminata la perdita occorrerà
riempire il circuito di olio e agire in modo emergenza sul distributore
oleodinamico della pompa n° 2. Ovviamente occorrerà eseguire operazioni di
decapaggio nel caso di saldatura per eliminare la perdita e di sfogare tutta
l’aria entrata nel circuito.
AGGHIACCIO A PALMOLE
Attuatore
a palmole in manutenzione, prova al moto dopo il cambio degli o-ring.
Manca l’asta del timone anche se la
macchina è collegata meccanicamente ai vari sensori per essere configurata.
TIMONERIA A VAPORE
Da
non dimenticare l’agghiaccio a vapore di cui se ne è fatto uso su moltissime
navi quando non era ancora acclamato
l’uso dell’idraulica nelle apparecchiature di bordo.
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